In un periodo in cui performance, velocità di consultazione e sicurezza la fanno da padroni, quanto importante è scegliere il giusto servizio di hosting per il nostro sito internet e/o E-commerce?
La domanda quindi è: quanto importante è scegliere il giusto servizio di hosting per il nostro progetto web? Fondamentale direi! Ma come si individua il giusto provider? Come si sceglie tra server virtuale o fisico? Tra hosting dedicato o hosting condiviso? Di quanta banda minima garantita necessitiamo?
Scegliere in modo errato il proprio piano di hosting facendosi attrarre da messaggi pubblicitari poco chiari, prezzi allettanti o consigli di amici non propriamente esperti è un grosso rischio. Credetemi quando vi dico che negli anni ho visto diversi progetti navigare in mari poco allettanti, perché hostati presso provider di bassa qualità.
Uno fra tanti il recente caso di un sito E-commerce con grosse criticità in fase di pagamento tramite PayPal. Criticità causate proprio dalla lentezza con la quale rispondeva il server, che non recepiva correttamente il token di sicurezza del gateway bancario e nove volte su dieci falliva la transazione. Il cliente era disperato e gli affari in calo.
Premesso che non mi posso ritenere affatto un sistemista, e che lo scopo di questo post non è stabilire quanta RAM possa occorrere per far girare Magento, Prestashop o Liferay a livelli ottimali, direi che la cosa iniziale (e fondamentale) è conoscere bene i requisiti della nostra applicazione e confrontarli con quanto indicato dal piano di hosting che stiamo valutando. Fatto questo primo (elementare) passo capiamo se orientarci verso una soluzione di hosting condiviso o una di hosting dedicato.
L’hosting dedicato, fisico o virtuale che sia, è una soluzione che prevede la possibilità di sfruttare tutte le risorse server per il proprio progetto. Naturalmente, budget permettendo, per progetti strutturati e ad alto tasso di visibilità sarebbe sempre consigliabile orientarsi verso una soluzione “dedicata”.
L’hosting condiviso, come dice la parola stessa, è una soluzione tipicamente più economica che prevede un ambiente condiviso tra vari siti. In sostanza lo stesso server ospita più siti web e/o applicazioni realizzate da “n” altri sviluppatori.
Perché dico che, budget permettendo, sarebbe sempre opportuno orientarsi verso una soluzione “dedicata”. Perché considerate che se ci si appoggia a servizi di hosting condiviso, il rischio (o per meglio dire la certezza!) è appunto quello di condividere lo spazio anche con possibili vicini scomodi.
Dico vicini perché, proprio come in un vero condominio, potreste ritrovarvi con vicini rumorosi (tanto traffico), vicini dalle amicizie equivoche (siti in blacklist, compromessi o potenzialmente vulnerabili) e vicini tranquilli e per nulla invadenti (siti con poco traffico). Non scordiamoci poi che nessuno è al riparo dai tentativi di furto in condominio. Malintenzionati, che nel nostro caso specifico hanno le sembianze di hacker.
Quindi se opterete per una soluzione di hosting condiviso e magari pure di taglio decisamente economico (pochi “euri” al mese) state pur certi che prima o poi i problemi si presenteranno sotto forma di lentezza di navigazione, sicurezza compromessa e possibili disservizi di banda.
Non voglio ne far pubblicità diretta, ne tanto meno denigrare nessun provider. Lo scopo è solo quello di mettere in guardia, soprattutto chi è alle prime armi, rispetto ai rischi di una scelta di hosting non oculata.
Come capire quindi se il vostro piano di hosting sia o meno adeguato alle vostre esigenze? Questa è una bella questione. Innanzi tutto con strumenti quali GTmetrix o il Google Page Speed potete testare le performance del vostro sito e già dai primi report capire se vi sia criticità lato applicazione (web) o lato server. Se poi nutrite di vostro già qualche dubbio, magari una ricerca online del tipo “nome provider + opinioni” può esservi illuminante.
Affidarsi poi ad un professionista è sempre la soluzione consigliata. Spendere per la realizzazione di un progetto web e non dedicagli le giuste risorse hardware è come comprare un’auto sportiva per correre nel viottolo di casa.