Anche quest’anno abbiamo partecipato ad uno dei pochi eventi italiani di SEO, Social, Digital, E-commerce e ADV davvero interessanti … il Marketing Business Summit (#MBSummit).
La cornice questa volta è stata Milano e l’evento ha fatto registrare il sold out con 500 partecipanti. 2 giornate e 32 relatori che hanno parlato ad una platea suddivisa tra web, social media e seo agency, freelance e appassionati del mondo della comunicazione e del business online.
La prima giornata, giovedì 23 novembre, inizia con qualche minuto di ritardo e non ha propriamente un avvio spumeggiante. L’intervento di Francesca Taddei, che ha come focus “il preventivo come momento cruciale della Customer Experience”, sottolinea l’importanza di tutto il processo (il prima, il durante e il dopo) anche in fasi spesso ritenute superflue come l’invio delle fatture da parte dell’amministrazione. Diamo sempre al cliente la sensazione che potrà fidarsi di noi e dei nostri collaboratori.
Chiusa la vendita non si chiude il cerchio: la Customer Experience prosegue in senso circolare e si concluderà solo quando il nostro cliente acquisterà altri nostri prodotti o servizi oppure deciderà di rivolgersi altrove. Se questo dovesse accadere, ecco che forse la Customer Experience non è stata delle migliori.
Kaspar Szymanski ci illustra come evitare penalizzazioni da Google e ci ricorda di non ignorare la Search Console e gli avvisi che Google inoltra via mail.
Andrea D’Ottavio ci parla delle tecniche di Growth Hacking con i Social Media e di come interagire con i follower dei nostri competitor, così da intercettare eventuali comunicazioni ed esigenze. Hashtag dell’intervento #esticazzi … in tutti i sensi.
Dopo un break a spasso tra gli stand degli espositori e sponsor dell’evento, si ritorna in sala ad ascoltare Barry Adams che ci parla della SEO Audit che si suddivide tra Tech SEO, OnPAge SEO e Off Page SEO e coinvolge i vari “reparti” aziendali tra IT e sviluppatori e Marketing.
Debra Mastaler parla poi di link building e come farlo seriamente a caccia di “contributors profile” su LinkedIn … qui la CIA ci fa un baffo! 🙂
Ana Iorga ci parla poi di come le neuroscienze ci possono aiutare a comprendere il comportamento dell’utente. Qui è il caso di dedicarci un post a parte perchè l’argomento merita davvero di essere approfondito.
Tutti a pranzo a fare un po’ di networking e poi di nuovo in sala ad assistere allo speech di Terese Masterson che ci spiega come il tempo di lettura di un articolo online non superi i 15″ … io qui vi ho perso al quarto paragrafo … 😉
Il concetto TL;DR (to long; didn’t read = troppo lungo; non l’ho letto) vale come oro durante la stesura di un post/articolo. Siate sempre concisi e visuali nell’esporre i vostri concetti e contenuti. Per scrivere con successo per il web, bisogna conoscere e capire il comportamento e gli interessi degli utenti online. Anche questo intervento merita un doveroso approfondimento.
Michele Sarzana ci illustra il suo percorso all’interno di Fastweb e i risultati ottenuti grazie all’analisi dei dati e l’importanza che oggi può avere questo, sull’impostazione delle strategie di comunicazione e sull’incremento del business aziendale.
Jon Mayer ci illustra come affrontare correttamente il Mobile-first Indexing mentre Nuzia Cillo fa salire qualche mugugno in sala con il suo speech su brand e influencer …
L’intervento di Nikolay Nedev non offre particolari spunti di interesse rispetto a quanto già detto sull’importanza del digital marketing per il business. Anche le 3 leve pratiche per far decollare l’E-commerce descritte da Andrea Fumarola non entusiasmano particolarmente, mentre le strategie di Growth Hacking per l’E-mail Marketing presentate da Paolo Errico, come asset strategico da valorizzare per ottenere informazioni e risultati, è un tema arduo alle 18:00 ma offre spunti interessanti.