8 consigli per sfruttare al meglio i carrelli abbandonati
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Nonostante quello dei “carrelli abbandonati” sia un fenomeno inevitabile, ci sono alcuni piccoli accorgimenti da mettere in atto per tentare di arginare le “perdite”. Uno di questi sono le e-mail di promemoria di “carrello abbandonato”.
Ogni carrello abbandonato del nostro e-commerce è come una pugnalata diretta al cuore del nostro business e se sommassimo il valore di tutti i carrelli abbandonati ogni anno sul nostro e-Commerce, probabilmente ci renderemo conto che non possiamo più perdere altro tempo e che è giunta l’ora di agire per provare ad arginare il fenomeno.
Partiamo dal presupposto che il nostro cliente ha trascorso del tempo sul sito, ha selezionato gli articoli che più stuzzicavano la sua fantasia o i suoi bisogni in quel preciso momento ma che, per un motivo o per l’altro, ha inspiegabilmente abbandonato la nave proprio sul più bello. Peccato, vero?
Purtroppo la problematica dei “carrelli abbandonati” è sintomatica del modo in cui gli utenti navigano online e fanno acquisti. Secondo il Baymard Institute, il carrello della spesa on-line gode di un tasso di abbandono documentato pari al 68%.
Ma non è tutto così negativo come appare!
La bella notizia è che si può fare molto per recuperare qualche vendita persa. Come, direte voi? Grazie ad esempio alle e-mail di “carrello abbandonato”. Secondo molti esperti di web marketing implementare questa strategia porta ad ottiene risultati davvero interessanti.
Prima di vedere nel dettagli gli 8 consigli da applicare alla vostra e-mail strategica di “carrelli abbandonati”, ecco alcune statistiche interessanti:
- quasi la metà (44,1%) di tutte le e-mail di avviso di carrello abbandonato vengono aperte
- quasi un terzo (29,9%) di click portano ad un acquisto recuperato
- l’AOV (Average Order Value) vale a dire il “valore medio degli ordini” recuperati, è superiore del 14,2% rispetto ad altri purchase tipici
Ottima notizie per continuare a leggere questo post direi!
Veniamo quindi ai consigli per ottimizzare la vostra strategia “anti abbandono”.
Siate tempestivi … è essenziale
Molte ricerche dimostrano che il tempismo è fondamentale quando si tratta di recuperare con successo le vendite perse a causa dell’abbandono del carrello. Una ricerca di SalesCycle fatta su 200 brand mondiali dimostra che:
- le e-mail inviate entro 20 minuti realizzano in media un tasso di conversione pari al 5,2%
- le e-mail inviate nel giro di un’ora realizzano in media un tasso di conversione pari al 4,5%
- le e-mail inviate dopo più di 24 ore dall’abbandono realizzano in media un tasso di conversione del 2,6%
Abbiate una buona linea editoriale
Per far si che la vostra e-mail ottenga gli esiti sperati, tenete a mente alcune delle seguenti “tattiche”:
- assicuratevi che il vostro brand sia da subito identificabile, prima ancora che la mail venga aperta
- rendete evidente da subito l’intenzione della mail nell’oggetto (qualcosa del tipo “Hai dimenticato alcuni articoli nel carrello”)
- cercate di personalizzare l’oggetto, per quanto possibile, sia utilizzando il nome del destinatario (“Emanuele, hai forse dimenticato qualcosa?”) sia il nome del prodotto stesso (“Emanuele, abbiamo ancora qui il tuo [nome del prodotto] che aspetti?!”)
- create un senso di “urgenza” (“Fai presto, il carrello scadrà entro 24 ore!”)
- provate ad essere originali (“Emanuele, basta un semplice click e ti riporteremo magicamente al tuo carrello della spesa”)
- provate ad appellarvi al loro entusiasmo (“Hey Emanuele, ti sei dimenticato di quanto desideravi questo?!”)
Riportate la navigazione del sito
Durante l’invio della e-mail di “carrello abbandonato”, l’obiettivo principale è quello di far tornare la persona al proprio cestino e carta di credito alla mano, far si che completi l’acquisto.
Ma cosa accade invece se la persona ha abbandonato semplicemente perché ha cambiato idea e non vuole più acquistare quel determinato articolo? Incorporando la normale navigazione del tuo sito web nella nostra e-mail potrebbe anche accadere che lo si incoraggi a tornare sul nostro sito alla ricerca di altro.
Ricordate loro quello che hanno lasciato
Cercate di essere il più precisi possibile. Il destinatario della nostra e-mail potrebbe avere visitato decine di altri siti alla ricerca del prodotto ideale e quindi aver aggiunto articoli al carrello ad ogni sua visita.
Riportare nella mail l’immagine del prodotto che hanno aggiunto al carrello è un must! Non è una sorpresa che le persone spesso reagiscono meglio alle immagini piuttosto che ad un semplice testo. Diamo quindi quanti più dettagli possibili, compreso il prezzo, il colore e la dimensione o taglia dell’articolo che hanno selezionato.
Forzate la mano
Il destinatario della vostra e-mail avrà certamente “speso” del tempo nella ricerca dell’articolo e lo avrà di certo apprezzato a tal punto da metterlo a carrello. Bene allora potremmo anche calcare la mano e avvisarlo che il suo carrello scadrà a breve o che avere gli articoli presenti nel carrello non saranno disponibili ancora per molto. Il tutto senza apparire troppo invadenti o aggressivi.
Invitate le persona all’azione
Come già detto, nel caso della e-amil di carrello abbandonato c’è una sola azione alla quale miriamo veramente. Assicurariamoci quindi che la CTA sia ben evidente e cliccabile senza indugi e in caso riportamo anche altre possibili azioni tra cui:
- Riportami al mio arrello
- Completa l’ordine
- Prosegui con gli acquisti
Proponete articoli correlati
Se per qualche ragione la persona che ha abbandonato il carrello lo ha fatto perchè tutto sommato l’rticolo non gli interessava così tanto, forse proporgli un’alternativa con immagini di altri prodotti simili o affini può essere un ottimo modo per ottenere il ritorno atteso.
Includete (se possibile) le recensioni dei clienti
Il conforto di altri acquirenti è dimostrato che può avere un impatto significativo sulle decisioni di acquisto on-line. Molti siti riportano le recensioni direttamente sulle pagine prodotto invogliare ulteriormente l’acquirente e concludere la transazione. Visualizzare le stesse nell’e-mail? Potrebbe essere la spinta in più della quale il destinatario necessitava.