Racconto semi-serio del viaggio a Roma di Algoritma (rappresentata dai nostri valorosi Fabio ed Enrico [che sarei io] ) per il Liferay Symposium 2014, nei giorni 20 e 21 novembre: vi racconteremo la nostra avventura in tempo (quasi) reale, per seguire gli aggiornamenti collegatevi all’account Twitter di Algoritma (@algoritmaIT). L’hashtag dell’evento è #LRIS2014… Buona lettura!
Giorno 1, ore 7.52
Dopo una sveglia insolitamente precoce (ore 6.00) e con il treno in partenza con gli accademici 10 minuti di ritardo, salpiamo dalla stazione di San Donà di Piave in direzione Roma, curiosi di scoprire le novità che il Liferay Symposium 2014 ha in serbo per noi. L’inzio è confortante: c’è il sole e le previsioni per i prossimi due giorni sono ottime!Giorno 1, ore 14.10
Dopo una pizza al metro azzannata letteralmente al volo, e l’incontro con un caratteristico personaggio romano che mi ha fermato per dirmi che assomiglio a Pino Donaggio, arriviamo finalmente al bootcamp.Giorno 1, ore 16.12
Pausa caffè. Prima parte degli interventi davvero molto tecnica, come era logico attendersi. Siamo venuti a conoscenza di alcuni aspetti di Liferay tanto utili quanto nascosti, meno male che ci sono eventi come questo che ne parlano. Fra i temi trattati l’esportazione e importazione dei dati, processi di upgrade dei plugin custom e gestione avanzata di temi (con inglobamento di risorse nel pacchetto del tema). Nota di costume: rinfresco senza infamia e senza lode.Giorno 1, ore 19.03
Nella seconda parte del bootcamp carrellata di informazioni tecniche, tra cui una che accogliamo come i cavalieri di fronte al Santo Graal: su Liferay è possibile richiamare da una portlet un metodo che risiede in un’altra portlet, dopo tante ricerche e imprecazioni finalmente una soluzione al problema! Altra nota di costume: la parola chiave del giorno è “a manella!“Giorno 2, ore 9.20
Oggi sveglia blanda, a breve ci sarà il primo speech di una giornata con una fitta agenda. Nell’attesa veniamo allietati da un piacevole sottofondo musicale in stile Tim Burton…Giorno 2, ore 13.10
L’idea chiave della mattinata è questa: i siti del futuro dovranno essere non solo affidabili, usabili, piacevoli da usare ma anche, se vogliono avere successo, disegnati per l’utente cioè devono offrire a chi naviga l’impressione che il sito sia pensato proprio per lui. Altra idea emersa in uno degli interventi (non specifico quale per ragioni che capirete fra un paio di righe), e che fa capire come la tecnologia possa aiutare in praticamente tutti gli aspetti della vita quotidiana: nel futuro potremmo mettere dei sensori sul rotolo della carta igienica che avvisino chi si occupa della manutenzione del bagno che il rotolo va sostituito 🙂Giorno 2, ore 18:46
Siamo in partenza dalla stazione di Roma: è stata una giornata lunga e impegnativa ma anche molto ricca di spunti. La frase che riassume bene uno degli argomenti più interessanti del pomeriggio e dell’intero symposium è: “Il mobile non esiste!” (cit. Pier Paolo Ramon). Tradotto: il mobile è ormai diventato fondamentale tanto quanto il desktop per gli utenti ed è per questo che Liferay ha già investito molto per creare strumenti che vengano incontro a questa esigenza (vedi “Liferay mobile sdk” ecc.). Tuttavia è già tempo di pensare “oltre il mobile”, perchè i dispositivi sono sempre di più e sempre più vari, per esempio i dispositivi wearable non sono così lontani come pensiamo…Per chiudere questo articolo, un’ultima nota di costume: la segnaletica stradale e ferroviaria di Roma è piuttosto ambigua, e ciò porta la gente a porsi più dubbi del necessario, soprattutto quando si sta cercando di arrivare in stazione in tempo per prendere l’ultimo treno utile che ti può riportare a casa.
In compenso la metropolitana si è rivelata sorprendentemente efficiente!