Il primo Prestashop Day è stato in parte una delusione… ecco perché
La premessa era invitante: agenzie web, web designer, sviluppatori, imprenditori, il PrestaShop Day è il posto ideale per fare networking e trovare nuovi stimoli per la propria attività. Peccato il risultato non lo sia stato altrettanto…
Premetto che sia per lavoro che per piacere personale, sono solito partecipare a diversi eventi del settore (MeetMagento, Web Marketing Festival e WMExpo per citarne alcuni) e che non critico mai nulla per “partito preso”, ma mi limito a riportare fatti salienti e spunti ritenuti interessanti. Ecco, in questo caso mi trovo costretto a fare un resoconto davvero povero di spunti, perché povero di spunti è stato l’evento nel suo complesso.
Se davvero erano 1400 i partecipanti, mi piacerebbe conoscere anche il loro punto di vista e capire se ero io in giornata “no” o se davvero il livello degli speech era puramente promozionale e di scarso interesse.
Andiamo con ordine: presentata la nuova filosofia della community “WeCommerce is better eCommerce” e messo li qualche numero tra cui i 250 mila negozi attivi nel mondo, le 240 agenzie certificate e il fatto che l’Italia è il terzo paese per negozi attivi (con 20 mila installazioni) salgono sul palco due casi studio che ascolto volentieri più per il modello di business attuato, che non per il fatto che i siti siano realizzati in Prestashop o con qualche peculiarità particolare.
Eccoci quindi arrivare alla parte più interessante di tutta la giornata. Osservatori.net fa una completa panoramica dello stato dell’E-commerce B2C in Italia con dati parziali aggiornati al 2016 che parlano di:
- 17% di crescita rispetto al 2015
- 19,3 mld di euro di valore acquistato da persone italiane
- 55% di acquisto di servizi
- 45% di acquisto di prodotti (crescita del 27% rispetto al 2015 / ci si attende il pareggio con i servizi nel 2017)
- 5% è il valore totale degli acquisti online rispetto al totale degli acquisti
La tavola rotonda dal titolo “Rendi il tuo business un successo e circondati dei giusti partner”, con esponenti di Facebook, Alibaba, PayPal, Google e Prestashop è parso più un teatrino della banalità che un dibattito costruttivo. Ma secondo voi c’è davvero bisogno che mi diciate che “devo” lavorare con Google, Facebook e PayPal? Non vi sembra forse ovvio? Bha…
A questo punto ripongo tutte le mie speranze nei workshop che avranno inizio dalle 11:00 esatte, ma la delusione si fa presto strada.
Il primo speech al quale assito, un caso studio nel mondo del luxury fashion, mi lascia al quanto indifferente sia per il modello di business raccontato che per gli aspetti tecnici.
Mi aspetto quindi che lo speech “eCommerce Strategy: come vincere le onde della concorrenza” delle 12:00 mi illumini, ma invece i consigli si riducono a quelli di creare una residenza fiscale in Estonia (ma dai?!) ed essere “be smart” nell’approccio ai progetti.
Allora mi dico che alle 13:00, lo speech dal titolo “Come gestire in pochi click un progetto di grande portata con Prestashop” mi farà ricredere sul fatto di non aver percorso oltre 300 km inutilmente e invece … un markettone sull’ERP di non ricordo nemmeno più bene chi e un mare di banalità. Meglio pranzare e confidare nel pomeriggio.
L’unico e ripeto l’unico speech degno di nota si rivela essere quello delle 14:00 legato ai principali temi legali e fiscali delle esportazioni. Tra note legali, condizioni di vendita, termini di utilizzo, cookie, diritto di recesso e garanzia legale comprendo e chiarisco molti aspetti che ancora non mi erano chiari. Ciò che emerge è sicuramente la necessità, in caso di vendita oltre confine, di affidarsi ad una società che possa fornire servizi one-stop-shop per la gestione accentrata degli adempimenti dichiarativi IVA (distance selling) e degli adempimenti relativi anche ai contributi ambientali sul packaging in tutti gli stati europei.
La presentazione di Prestashop 1.7 e delle dichiarate migliorie lo lascio ai colleghi, che certamente pubblicheranno adeguato post nelle prossime settimane. Per quello che mi riguarda direi che l’approccio “Sell Faster + Create Easier + Code Better” mi pare molto rivolto ai merchant e poco alle agenzie e non so se questo si tradurrà in un vantaggio per la piattaforma. Ai posteri l’ardua sentenza.
La giornata si conclude con lo speech di Sendinblue (servizio mailing certamente da provare) dedicato ai “5 punti chiave per creare una campagna email efficace”. Volete sapere quali sono? Sempre gli stessi e se l’argomento vi interessa, come dovrebbe essere, vi invito a leggere questo mio post del 2012 dal titolo “Consigli utili per email marketing e newsletter”.
Chiudo con una considerazione personale: immagino che organizzare un evento simile non sia cosa semplice e che tra i vari speech ci possa “scappare” qualcosa di puramente markettaro ma fate più attenzione. È un peccato “sprecare” il potenziale di una giornata così.