Abbiamo partecipato al primo Marketing Business Summit ed assistito a tutti gli interventi dei migliori relatori italiani in ambito di Web Marketing, Digital Marketing e Strategie Online. Ecco il nostro racconto.
Innanzi tutto cos’è, o per meglio dire, cos’è stato il Marketing Business Summit? Il Marketing Business Summit 2017 di Bologna (hashtag ufficiale #MBSummit) è stato una due giorni di interventi dedicati al Web Marketing, al Digital Marketing e alle strategie online di comunicazione. I relatori che si sono avvicendati sul palco sono quanto di meglio oggi presente in Italia e se escludiamo qualche piccolo momento di stanca, gli interventi sono stati tutti di buona qualità.
Vi racconto i punti salienti (ovviamente secondo il mio punto di vista) e gli spunti che ho raccolto come di maggior interesse.
Giorno 1 – Venerdì 25 novembre
Partiamo dall’inizio: qual è lo stato del marketing in Italia? Ferdinando Vighi (moderatore) è chiaro nel sottolineare il dato di fatto che a tutt’oggi il marketing è vissuto solo come un supporto alla vendita e spostato dalla “forza vendita”. Ma in verità quale dovrebbe essere il vero valore aggiunto del marketing? Il marketing deve valorizzare il brand aziendale e “aiutare” l’azienda ad intercettare i bisogni dei clienti. Inoltre il marketing deve puntare ad essere sempre più globale e non limitarsi ad esportare un modello “domestico”, perché culture e bisogni differenti richiedono approfonditi studi sulla comunicazione locale.
La parola d’ordine è: Marketing Emozionale … e il pensiero deve stare alla base di tutto.
Il primo intervento (quello di Rachele Zinzocchi) purtroppo non va a buon fine in quanto il collegamento audio/video con Rachele, impossibilità ad esserci, non è dei migliori. Nei pochi minuti di collegamento emergono comunque due dati interessanti: in generale gli italiani ritengono l’Italia in recessione (85% degli intervistati) e ben il 19% teme per il proprio posto di lavoro. Questo di fatto si ripercuote sulla fiducia negli acquisti online e sul fatto che ancora l’e-commerce viaggi con il freno a mano tirato.
A collegamento saltato Valentina Turchetti, ideatrice con con Marco Maltraversi dell’evento, prende la parola e con maestria ripiega su un intervento incentrato su Facebook e alcuni utili consigli per “sfruttarlo” al meglio. Frase chiave dell’evento “Sul web l’abito fa il monaco” quindi bisogna sempre presentarsi al meglio.
Francesco Chiappini parla poi di Marketing Automation e personalizzazione del web, attraverso tutta una serie di interessanti tool di automatization. Ogni visitatore è diverso e ha le proprie particolari esigenze, per questa e mille altre ragioni va preso in considerazione il Marketing Automation laddove possibile. Ricordiamoci inoltre di coltivare sempre il rapporto con il cliente e non semplicemente spennarlo!
Luca Targa ci parla poi di strategie B2B e E-commerce e di come la narrazione deve accompagnare la nostra comunicazione. Questa è una tematica spesso ricorrente durante la due giorni di Bologna. Si tratta in sostanza di comunicare storie e non di scrivere semplici testi. Spunto interessante quello del cerchio d’oro della comunicazione.
L’80 % delle persone sono emozionali e “partono” dal fattore come (how) fare o agire.
Il restante 20% sono razionali e “partono” dal fattore cosa (what) fare.
Ma solo le aziende “vincenti” partono dal centro: dal perchè (Why) qualcosa.
Gian Musolino ci parla poi come “sedurre” i clienti … ma di tutto l’intervento (complice forse la fame) mi resta l’acronimo ideato pare da suo figlio adolescente
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… che sta per “troppo lungo, non letto”.
Dopo il piacevole pranzo a buffet e qualche momento di socializzazione con alcuni dei presenti eccoci tornare in sala per la seconda parte della giornata che si apre con l’intervento di Flavia Imperatore del blog di ricette da cucina Misya e Ivano Di Biasi di SEO Zoom che ancora una volta ci ricordano che la SEO conta ma fino ad un certo punto: servono i contenuti! Bisogna puntare sulla Search Intent e non sulla Search Keyword.
Alessandro Ponte ci parla poi di Lead Generation per il B2B e anche lui sottolinea che il cliente deve essere al centro di ogni strategia. Interessante poi lo spunto sull’IP Tracking per l’attività di Lead Nurturing al fine di generare contatti prospect di qualità.
Quello di Paolo Ciotti è poi forse l’intervento meno interessante della giornata perché a parte essere di fatto uno spot HP non aggiunge molto alle strategie sin qui illustrate da chi l’ha preceduto sul palco.
L’amico Riccardo Mares (aka Merlinox) da poi vita al suo intervento/show risvegliando la platea come lui sa fare. Il mobile è condizione ormai pressoché necessaria e non più un valore aggiunto. Con lo smartphone rompiamo il guscio delle noci e facciamo foto inutili … oltre che telefonare e fare mille altre cose. Tornando a cose serie da sottolineare due punti fondamentali nella costruzione di siti responsive: evitare come la peste la presenza di pop-up che interrompano i contenuti e l’esperienza utente e dal 10 gennaio 2017 al bando elementi coprenti di ogni genere fatta eccezione che per:
- banner cookie law
- login form
- dichiarazione dell’età (nel caso ad esempio di siti di alcolici o altro)
- banner modesti e facilmente chiudibili … e qui spazio all’interpretazione
Ampio spazio poi alla questione AMP che approfondiremo presto grazie ad articolo dedicato. Riccardo chiude con la frase Mobile First SI / Mobile Only NO.
Andrea Albanese ci racconta poi un caso studio interessante legato alla gestione strategica dei social in tutti i suoi aspetti per un progetto per la Lega Calcio SerieB. Spunti interessanti ma che trovo poco applicabili nei casi di tutti i giorni.
Complice poi la stanchezza gli interventi di Tonia Maffeo, incentrato sull’utilizzo dei Podcast nelle strategie di marketing, e quello di Enrico Verga, dedicato alle analisi strategiche, scivolano via a mio avviso (ma forse limite mio!) senza lasciare particolari spunti di riflessione.
Giorno 2 – Sabato 26 novembre
A Lorenza Bassetti (moderatrice) il compito di introdurre il giorno due e raccontare come si è evoluto il mondo delle PR (oggi Digital PR) con il concetto di PR First: Persone > Relazioni > Contenuti.
Roberto Buonanno (per chi non lo conoscesse tra l’altro è quello di Tom’s Hardware) ci avverte che il futuro digitale dei giovani è a rischio … e ci credo! Quanto i modelli sono YouTuber del calibro di CiccioGamer89 non c’è che da sperare in un meteorite. Il problema è che poi quando anche le aziende, per promuovere e vendere i prodotti, sono “costrette” ad affidarsi all’immagine di certi testimonial, la fine è davvero vicina.
Filippo Giotto, durante il suo interessante intervento, spiega perché non si possa affidare ad amici o nipoti la gestione dei social media del proprio brand e di quanto importate sia redigere in azienda una policy che regolamenti i processi di utilizzo dei canali social. Situazioni di “crisi” o semplici critiche fanno gestite con cognizione di causa e intelligenza per far si che anche una situazione negativa volga a nostro favore.
Maria Fossarello fa del suo intervento relativo al Facebook Advertising per BlaBlaCar, più un bello spot al servizio che altro. Vado oltre …
Marco Sidonio ci spiega come gestire correttamente il crawl budget dl nostro sito per ottimizzarlo sempre più in ottica SEO. Parola d’ordine dell’intervento non eccedere nell’embedding (non esagerare con url troppo complesse e immerse in profondità) e no alle pagine inutili. Snellire gente, snellire!
Le tecniche di Growth Haching che ci illustra Luca Barboni sono assolutamente da approfondire ma tanto per farvi capire di cosa stiamo parlando vi cito come primo esempio di strategia di Growth Hacking l’inclusione da parte di Hotmail della frase PS I Love You con un link per permettere ad altre persone di utilizzare la piattaforma. Altro esempio è la possibilità di aumentare lo spazio di archiviazione di Dropbox semplicemente invitando altri amici ad utilizzarlo o accedendo attraverso Facebook o Twitter. Tutte strategie dai costi molto bassi ma che richiedono di aguzzare l’ingegno.
Salvatore Russo, un vero showman, ci traghetta verso il pranzo con un intervento dedicato allo storytelling ovvero l’arte del raccontare storie impiegata come strategia di comunicazione persuasiva e quanto questo sia fondamentale oggi.
Pensate ad esempio a quanto storytelling si cela dietro al tasto più visto e meno utilizzato della storia del web: il “Mi sento fortunato” di Google.
Se poi avete 2 minuti e non conoscete Squatty Potty vi invito a scoprire uno degli esempi più recenti e più riusciti di storytelling. Da vedere!
Entriamo poi nella parte conclusiva della giornata e di questo primo MBSummit grazie a Marco Maltraversi che ci racconta di un interessante caso studio e di come sia riuscito a far decollare le visite e il fatturato. Smettete di fare supposizioni riguardo ciò che i visitatori vogliono e concentratevi di più sulla keyword suggest.
Benedetto Motisi affronta poi, come lui stesso premette, un argomento “cattivo” e vale a dire come salvare la SEO Off-Page attraverso una link building davvero maniacale e il PRN (Public Releations Network). Di fatto “chi trova un amico trova un link” (cit.) e come ben sapete, trovare amici veri non è così facile.
L’ultimo intervento davvero interessante al quale assisto, perché gli ultimi due me li perdo tra saluti e partenza anticipata, è quello di Fabrizio Cotza che ci illustra alcune strategie sovversive di vendita e comunicazione. Prometto che ci dedicherò presto apposito post perché le tematiche trattate da Fabrizio meritano un approfondimento.
Nell’insieme l’MBSummit 2016 è stato davvero coinvolgente grazie a relatori ben selezionati dagli organizzatori, e casi studio molto interessanti. Il mio personale suggerimento è quello di non lasciarvi sfuggire l’edizione del 2017. A presto