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Ultimamente stiamo assistendo a un uso sempre più massiccio dei popup che invitano l’utente a iscriversi a una newsletter o a compiere qualche altra azione. Se siete come me ogni volta che ne appare uno lo chiudete istantaneamente, senza troppi rimpianti, ma tutti gli utenti si comportano così?
Gli esperti di web marketing assicurano che lo strumento funziona, vediamo perché hanno ragione e perché forse potrebbe essere una buona idea integrarlo nel vostro blog.
I principali tipi di popup
Iniziamo col fare una breve panoramica dei principali popup oggi utilizzati sul web, il tipo che conviene utilizzare dipende da molti fattori (tipo di contenuti pubblicati, tipo di utenti target, …) ed è quindi buona norma sperimentare un po’ fino a trovare la modalità che funziona meglio per il vostro sito.
Popup a tempo
Sono quelli che appaiono dopo un certo tempo che state visualizzando una pagina: in questo caso il timeout scelto è ovviamente un fattore chiave per il successo dell’azione di marketing, un timeout troppo corto può risultare fastidioso per gli utenti, uno troppo lungo rischia invece di non essere mai visualizzato.
Scroll popup
Questi popup vengono visualizzati solo quando l’utente raggiunge un certo punto della pagina, può essere una buona idea farlo apparire da metà pagina in poi.
Click Popup
Sono quelli che compaiono dopo che l’utente fa click su un link, possono essere utili da usare al posto di una vera e propria landing page, evitando così all’utente di aprire una nuova pagina.
Popup di uscita
Questi sono utilizzati più raramente: sono quelli che vengono visualizzati quando l’utente sta per uscire dalla pagina, per esempio quando l’utente sta per cambiare scheda o sta per digitare qualcosa nella barra degli indirizzi.
Popup di entrata
Al contrario dei popup di uscita vengono visualizzati la prima volta che l’utente entra in un sito: sono generalmente sconsigliati, visto che interrompono la navigazione di un utente sul sito prima ancora che questa possa cominciare…
Perché i popup funzionano
Anche se stentate a crederci, i popup funzionano, purché li usiate con un po’ di sale in zucca.
Prendiamo ad esempio i popup che invitano l’utente a iscriversi alla newsletter: ecco, immagino che nel vostro sito abbiate già un box o una pagina specifica che permette all”utente di inserire il proprio indirizzo email per iscriversi alla vostra newsletter. Dite la verità, quante iscrizioni ottenete con questo sistema? Non molte, non è vero?
Il fatto è che dovete partire dal presupposto che l’utente è pigro: magari è anche interessato ai contenuti che pubblicate sul vostro sito però non sa che avete una newsletter oppure la call to action per l’iscrizione è poco visibile…Quindi perché non aiutarlo dandogli una “spintarella”?
Un utilizzo oculato dei popup può davvero portare dei risultati al tuo sito e il loro utilizzo è un’attività win-win: male che vada, se l’utente non è interessato chiuderà il popup ma continuerà a leggere la pagina che stava leggendo, mentre ogni utente che completerà l’azione richiesta sarà un punto in più a vostro favore.
Come per ogni cosa ovviamente non bisogna esagerare: un popup troppo invasivo potrebbe infastidire un utente che sta leggendo un post, vi consiglio quindi di sperimentare con i diversi tipi di popup e con diversi timeout per capire quale soluzione si presta meglio al vostro sito.
Alcuni spunti di utilizzo
Vediamo ora alcune semplici idee per sfruttare al meglio i popup che invitano a iscriversi a una newsletter:
1. Ricompensa
Cosa avete da offrire voi rispetto ad altri siti/blog? Provate a ricompensare l’utente che inserisce la propria mail con un regalo, per esempio un ebook gratuito, sarà più facile ottenere la sua email.
2. Semplicità
I popup sono per definizione invadenti, quindi cercate quantomeno di mantenere il design semplice, con pochi elementi, e fate in modo di far capire chiaramente all’utente cosa deve fare.
3. Design accattivante
Una bella immagine di impatto può fare miracoli ed è forse in assoluto il modo migliore per attirare l’attenzione dell’utente sulla vostra offerta.
Bene, ora non vi resta che sperimentare voi stessi e trarre le vostre conclusioni!