L’Italia dell’innovazione è fatta di persone capaci che lavorano ogni giorno per migliorare il lavoro altrui … non fermiamoci al caso Volunia!
Avevo idea di scrivere un nuovo articolo su Volunia 2.0 (così come lo hanno ribattezzato in molti) per dare un seguito al mio precedente post di qualche mese fa. La volontá era quella di ripercorrere e descrivere novitá e migliorie della nuova release ed ecco che, proprio ieri, arriva la lettera di sfogo e di addio al progetto di Massimo Marchiori.
Fare ora un’analisi sulle migliorie (a proposito Bing come motore di ricerca é una miglioria?! n.a.) del progetto Volunia mi sembra ora un po’ fuori luogo. Inoltre la lettera di addio del padre putativo del progetto mi pare abbia portato alla luce un altro tipico caso all'”italiana” ed è di questo che voglio parlare.
Marchiori nella sua lettera di comiato spara a zero sui noti difetti concettuali e strutturali del progetto Volunia … grafica banale anni 80, comunicazione e marketing non adeguati, un motore di ricerca che non é un motore ma bensì un metalivello. Un metalivello?! Ebbene si! A detta dello stesso Marchiori, era questa la chiave di volta del pregetto: essere su di un livello superiore e riusare l’informazione presente nei livelli sottostanti e quindi stare sopra al web ed anche ai motori … mi pare onestamente ancora più ambiziosa come prospettiva, non trovate?!
Allora non era allora forse meglio proporsi subito come plugin per i browser o barra di estensione degli stessi?! Ok che motore di ricerca fa più presa sui non adetti ai lavori, ma chiunque prima o poi si sarebbe accorto che cercando “pizza” il risultato era “puzza”! Non era meglio essere onesti fin da subito?!
Marchiori dal canto suo e da quanto si legge nella lettera, pareva e pare avere tutt’ora le idee molto chiare e penso (e spero) che sentiremo nuovamente parlare di lui. Il problema, dice, é l’aver subito decisioni altrui durante tutta la gestazione di Volunia e non ultimo, un inatteso “spintone” che lo ha portato a lasciare la direzione tecnica del progetto.
Con ogni probabilitá chi stacca gli assegni a fine mese si sente in dovere di decidere su tutta la linea commettendo, come si é visto, grossolani errori. Non ultimo, anche quello di estromettere Marchiori con tale modalitá non mi pare lungimirante come mossa.
Questo mr. “qualcuno” ha deciso di mettere il buon Massimo da parte, prendere le redini del team, guidare Volunia al successo e gode di fama e gloria!
Per caritá ognuno é giusto che viva i propri sogni ed insegua le proprie ambizioni ma qui mi pare manchi davvero il senso critico … e si che di critiche ne sono piovute a destra e manca.
D ‘altro canto peró anche lo scaricare la colpa su gli altri, come fa Marchiori nel suo addio, mi pare un tentativo per uscirne incolume e lasciare le critiche per chi resta.
Insomma, un altro caso che ci fa fare la figura degli incompetenti agli occhi di tutti? Per una volta che in Italia si poteva andar fieri di un progetto rivoluzionario, con cosa ci ritroviamo?! Nulla … un motore che non é un motore … “qualcuno” che fa le scarpe a qualcun altro … colpa tua, no colpa mia, bla bla …
Ma è davvero questa l’Italia dell’innovazione?! NO!
L’Italia dell’innovazione è ben altra! L’Italia dell’innovazione è fatta di persone capaci che lavorano ogni giorno per migliorare il lavoro altrui. Persone o società che realizzano innovativi progetti e startup di ottimo livello ma che non avendo avuto la fortuna (fortuna?!) di nascere a Palo Alto in California, realtà come Facebook ancora non se li fila.
Aziende che investono quotidianamente in sistemi informatici in grado di migliorare il proprio operato. Giovani che investono denaro proprio per dar vita a progetti ed applicazioni che sfidano e sfideranno nomi più affermati …
Tutto questo e molto altro è l’Italia dell’innovazione e prima o poi faremo vedere a tutti il nostro valore!
Ne sono convinto!
Nel frattempo “innovate or perish” … innovare o perire!
innovazione[in-no-va-zió-ne] s.f.
Modificazione, perlopiù in meglio, dello stato di cose esistente SIN rinnovamento, riforma